Il P.C. di Marco Rizzo sbarca anche in Oltrepò: il coordinatore Tino Achilli promuove un partito controcorrente

VOGHERA – Il Partito Comunista (PC) avrà una sezione anche in provincia di Pavia. Il movimento politico di Marco Rizzo, sbarca anche nel nostro territorio grazie al coordinatore Tino Achilli. Vogherese, classe 1946, Achilli è un “compagno che da sempre è stato comunista”, come si definisce lui. “Come tutti i militanti storici ho fatto le mie varie esperienze nell’arco della mia vita, sia positive che negative. Soprattutto le seconde mi hanno fatto maturare l’idea che essere comunisti oggi significa solo abbracciare l’ideologia marxista-leninista e avere delle regole da rispettare”. Come mai in Italia c’è bisogno ancora nel 2020 di un partito comunista? “Questo Partito Comunista è nato recentemente, dopo la disfatta di vari partiti pseudo-comunisti e il proliferarsi di piccoli movimenti che hanno comunque obiettivi diversi dal nostro. Il nostro obiettivo principale è quello di non ripetere gli errori del passato, bensì coltivare l’idea ben precisa di costruire un partito di qualità per quantità, difendendo la classe operaia, i lavoratori, i cassaintegrati, i precari, i disoccupati, le partite IVA e tutto ciò che deriva da quei problemi che abbiamo smarrito in tutti questi anni. Cercheremo di recuperarli, nell’ottica che l’unica alternativa al mondo capitalista è solo il comunismo, cioè l’unica ideologia che può dare serenità e prospettive alle persone”.

Il P.C. di Marco Rizzo, ovviamente, si rifà agli storici ideali del vecchio P.C.I., ma la sua costituzione ha segnato, tuttavia, una rottura con altri movimenti di sinistra. Più che antifascisti e internazionalisti, i comunisti di Rizzo si dichiarano principalmente “anti-capitalisti” e tutto sommato “patrioti” nonché  “orgogliosi di essere italiani e comunisti”.  Che differenze ci sono, quindi, con altre formazioni estremiste tipo PRC, PCL, LEU, PaP e SEL? E perché si è voluto creare un partito che ha preso le distanze da questi movimenti? “Dopo tutte le esperienze passate, lo stesso Marco Rizzo con pochissimi compagni ha capito che bisognava creare un partito diverso dalle esperienze di Rifondazione, o di Sinistra e Libertà, o di Potere al Popolo, ecc.. Questi partiti portano solo le parti del Partito Democratico e del sistema capitalista. Noi siamo contro il capitalismo, usiamo le elezioni solo per far capire qual è il nostro vero obiettivo e  non faremo mai accordi con nessun’altra forza politica di questo sistema, perché non vogliamo essere condizionati da niente e nessuno e perché questo sistema vogliamo cambiarlo. Per realizzare tutto questo non servono partiti di massa: solo nel tempo potremo costruire un grande movimento che sappia dare risposte alla gente”.

State cercando di creare una sezione in provincia di Pavia: quali politiche perseguirete sul territorio pavese e attraverso quali canali? “Abbiamo fatto uno studio sul territorio della nostra provincia divisa nei classici tre settori, Oltrepò, Pavese e Lomellina, riscontrando quelli che sono i veri problemi. Noi vogliamo puntare alla difesa della gente, del lavoro e soprattutto all’informativa ambientale, perché in certi luoghi della provincia di Pavia, ritenuta la pattumiera della Lombardia, si registrano percentuali del  13% di mortalità a livello nazionale per causa di tumori dovuti da inquinamento. Le nostre acque sono inquinate da veleni industriali, l’aria è contaminata dalla diossina e ci sono depositi abusivi di materiale radioattivo. Sul territorio dell’Oltrepò, per la precisione, stanno avanzando problematiche importanti come la progettazione di impianti di bio-metano a Voghera, a Casei Gerola e a Broni: noi ci opporremo strenuamente alle loro costruzioni perché, trattando fanghi e rifiuti pericolosi, sono impianti estremamente dannosi per l’ambiente. Per andare a contrastare questi problemi, costituiremo dei gruppi di lavoro su ognuno dei tre territori. Non avendo parlamentari, assessori o consiglieri comunali, noi riusciamo ad agire solo all’esterno con manifestazioni, volantinaggi e tutto quello che ci dà possibilità di essere visibili e di dare notizia alla gente di come vogliamo risolvere i loro problemi”.

Il P.C. conta circa 5.000 iscritti a livello nazionale, ma a oggi non dispone di alcun seggio né alla Camera, né al Senato, né in alcun Consiglio Regionale. Tuttavia, dal 2013 fa parte come unico rappresentate italiano della federazione dei Partiti Comunisti e Operai d’Europa. A differenza di altri movimenti di sinistra, il P.C. è fortemente critico nei confronti dell’Unione Europea e sta organizzando un referendum per promuovere l’uscita dell’Italia dalla U.E.. “Noi siamo contrari all’Unione Europea, al F.M.I., alla B.C.E. e alla NATO, quest’ultima un’organizzazione che ci costa 20 miliardi di euro annui, ai quali il premier Conte ha pensato bene di aggiungerne altri 8. La nostra Costituzione ci vieta di partecipare ad azioni militari all’estero, ma con la scusa della NATO i nostri militari, mascherandole da operazioni di pace, partecipano attivamente alle guerre volute dagli Stati Uniti d’America in giro per il mondo, che con la menzogna di esportare la democrazia vanno invece a depredare petrolio e altre ricchezze. Per quanto riguarda la BCE e il FMI, queste organizzazioni determinano le nostre politiche economiche, costringendo tutti i paesi membri a sottostare a queste forze. L’Italia non conta più niente come Stato, ormai, siamo solo delle pedine in mano ai controllori europei. Politicamente io non ho simpatie per Berlusconi, ma onestamente l’hanno mandato a casa perché ha fatto due accordi scomodi alla UE, cioè quello con Putin per il gas e quello con Gheddafi per il petrolio. Successivamente, non ci hanno più fatto votare: il PD ha obbedito ciecamente alle direttive di Strasburgo e  ha attuato politiche a danno delle masse, le quali stanno pagando un caro prezzo ancora oggi”

“Noi dall’Unione Europea dobbiamo uscirne al più presto e stiamo lavorando per questo obiettivo attraverso l’Internazionale Comunista, di cui Marco Rizzo fa parte. Più saremo, più riusciremo a dare spinte e motivazioni per liberare i Paesi dalla dittatura UE. Per questo motivo a settembre raccoglieremo le firme in tutta Italia per indire un referendum d’uscita, mentre a ottobre organizzeremo una manifestazione nazionale a Roma contro la U.E. e la NATO. Magari non ne usciremo vincenti, però daremo un segnale visibile e forte, a differenza di altri che parlano di anti-europeismo in campagna elettorale ma poi fanno esattamente il contrario”. Si sentono in giro e si leggono su forum internet delle critiche abbastanza feroci al vostro partito, che però vengono proprio dalla vostra stessa area politica: molti militanti di Rifondazione, LEU, P.C. dei Lavoratori, ecc. – poiché non avete molto a cuore problematiche progressiste come l’accoglientismo, i diritti LGBT, ecc. – vi accusano di essere  “reazionari rossi”, “stalinisti” e “rossobrunisti”… Cosa replicate? “Replico esattamente che noi siamo marxisti-leninisti e veri comunisti. Non siamo di sinistra, anzi chi dice di essere di sinistra non c’entra niente con noi. Per noi contano solo compagni convinti delle nostre idee, tutti gli altri movimenti citati prima non rappresentano nulla per noi”

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