SALICE TERME – Anche l’asta di martedì scorso è andata deserta. E’ il de profundis della località termale che da tre anni resta senza gli storici bagni e le cure inalatorie. Salice dal 2017 ha perso il ruolo di capitale turistica della provincia di Pavia. Dunque neppure la cifra praticamente dimezzata rispetto alla prima asta andata in scena ad ottobre dello scorso anno, ha di fatto richiamato possibili acquirenti.
Il sindaco da la colpa al Covid-19 che avrebbe frenato gli imprenditori ad investire in questo verso. Il valore iniziale delle Terme di Salice, con cui era stata effettuata la prima asta era di 5 milioni. L’asta era andata deserta. A dicembre 2019, in occasione della seconda asta, la cifra era scesa a 3 milioni e 750 mila euro e anche in questo caso non aveva visto alcuna offerta. Oggi invece con poco più di 2 milioni di euro si potevano acquistare l’azienda con incluse le concessioni minerarie necessarie per l’estrazione delle acque e tutti i beni mobili, le autorizzazioni, le licenze, i marchi e un rilevante patrimonio immobiliare, che comprende lo stabilimento, il Caffè Bagni, il Grand Hotel Terme, il secolare parco di Salice e la chiesa di Santa Maria Nascente. Ma per la terza volta di fila ci si è trovati di fronte a un nulla di fatto.
Ed ora? Un’altra stagione ternale persa, la certezza che fino all’autunno non verrà più fatta alcuna asta e l’attesa da parte del giudice se ci sarà, per il quarto tentativo di vendita, un ribasso oppure se la cifra rimarrà invariata, cioè poco più di due milioni di euro. Le Terme di Salice avevano chiuso nel novembre 2017: nel febbraio 2018 era stato dichiarato il fallimento della società romana che le aveva acquisite nel 2015. In soli due anni era stato creato un deficit pari a 10 milioni di euro. Debiti che oggi sono stati praticamente azzerati. Si sta trattando l’acquisizione di una struttura che è stata capace, in passato, di dare lavoro a oltre un centinaio di persone e di avere un fatturato annuo, nei momenti di massimo splendore, superiore anche ai 3 milioni di euro.
Il sindaco di Godiasco Salice Terme, Fabio Riva è rammaricato per l’esito della gara. “Anche la terza asta per la vendita delle Terme di Salice è andata deserta. Se ero molto fiducioso di un esito positivo a marzo, lo slittamento a luglio causa Covid non mi dava la minima speranza. La fiducia di inizio anno era dettata dal fatto che diversi gruppi seri e motivati avevano manifestato l’intenzione di partecipare. Gli stessi gruppi che, a seguito della pandemia, hanno dovuto rivedere i loro piani d’investimento. Resto comunque fiducioso – chiude Riva – che questo possa avvenire già dal prossimo bando, che probabilmente avverrà entro la fine dell’anno. Nel frattempo faremo di tutto per curare al meglio il parco delle Terme”.