BRONI – Consegnati buoni spesa per 56.650 euro a un totale di 367 nuclei familiari in difficoltà: è il bilancio finale degli interventi realizzati con i contributi messi a disposizione dal Governo, operazione che, come molte altre iniziative attuate a Broni dall’inizio dell’allarme sanitario, ha visto in primissima linea il mondo dell’associazionismo locale. La distribuzione a domicilio dei buoni, completata nelle scorse settimane, è stata infatti effettuata dai volontari del progetto “Non sei solo”, che ha coinvolto Protezione Civile, Alpini, Auser e Consulta Giovani. Un piccolo esercito composto da circa 140 persone, accomunate dalla disponibilità ad aiutare il prossimo in un momento di grande incertezza generale. «A loro va tutta la mia gratitudine – è il commento del sindaco Antonio Riviezzi – e credo in questo di farmi interprete del sentimento dell’intera comunità. Ricordo che, oltre a occuparsi dei buoni spesa, i nostri volontari hanno anche curato altri servizi di grande importanza, ad esempio la consegna di generi di prima necessità e di farmaci, senza i quali la prima fase dell’emergenza sarebbe stata certamente meno agevole per una parte non trascurabile della popolazione. Personalmente sono orgoglioso di amministrare una realtà – aggiunge – in cui solidarietà e impegno civile non sono concetti astratti, ma aspetti tangibili della vita pubblica».
Esaurite le risorse erogate dal governo, tuttavia, la macchina dell’altruismo continua a viaggiare a pieni giri. A questo proposito, prosegue la distribuzione di aiuti alimentari a cura dell’associazione caritativa parrocchiale “Il Pane di Sant’Antonio”. Inoltre la giunta comunale ha da poco approvato le linee guida del “Fondo di solidarietà”, programma di intervento (reso possibile dalle libere donazioni dei cittadini) a sostegno delle famiglie in condizioni di bisogno. Può accedervi chi ha ridotto l’orario di lavoro, è stato licenziato o ha cessato l’attività a seguito dell’emergenza Covid-19, oppure chi si trova ad affrontare spese impreviste per sé o per un proprio familiare, purché non già percettore di altre tipologie di aiuto (come il reddito o la pensione di cittadinanza). Pari a 300 euro il contributo previsto per ogni famiglia, somma che a fronte di situazioni di particolare fragilità può essere portata a 500 euro. Massima priorità, nell’erogazione dei sussidi, è accordata alle donne vittime di violenza, a chi deve sostenere costi legati a interventi di natura sanitaria e ai nuclei familiari con disabili o figli minori che necessitano di prodotti per la prima infanzia.
«Gli aiuti – spiega il vicesindaco Cristina Varesi – saranno assegnati sulla base di progetti definiti con l’assistente sociale. Vogliamo aiutare le famiglie ad affrontare situazioni di necessità contingente, con particolare riferimento a quei casi in cui non sono previste altre forme di sostegno pubblico. Questo grazie alla generosità dei tanti cittadini che hanno contribuito a creare il Fondo di solidarietà, per un importo attualmente disponibile pari a circa 15mila euro».